Prima di tutto dobbiamo intenderci: che cos’è l’eleganza?
Prendiamo a riferimento alcuni concetti espressi da chi l’eleganza l’ha costruita, ad esempio Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta anche come ‘Coco’:
“La semplicità è la nota fondamentale di ogni eleganza.”
E ancora:
“La moda passa, lo stile resta.”
Continuiamo con Giorgio Armani:
“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.”
Lungi da me creare definizioni dopo esempi tali, ne trovate comunque quanti ne volete in rete, proviamo a capirci qualcosa. L’eleganza non è esagerazione. L’eleganza non è urlare, sgomitare per farsi notare con l’accessorio all’ultima moda. L’eleganza è semplicità, less is more, potremmo dire.
E allora quando vediamo donne e uomini magari famosi, carichi di vestiti e accessori all’ultima moda, pagati certamente una fortuna, possiamo esser certi che siamo lontani dal concetto di eleganza espresso fin qui.
Quindi per essere eleganti non serve avere portafogli da star di Hollywood o, soprattutto, correre dietro a tutta un’industria, quella della moda, che ogni sei mesi deve, per forza di cose e fatturato, rinnovare tutto. Spesso con risultati che lasciano a desiderare.
Si, ma dopo aver visto cosa non è eleganza, cos’è in effetti l’eleganza?
Eleganza è semplicità, buon gusto e appropriatezza. Tutto qui?
Non proprio. Sembra facile, ma non si tratta di applicarlo solo al modo di vestire, ma anche nel modo di essere e di vivere. Vuoi essere elegante o solo apparire elegante? E ancora, sai che spesso un uomo elegante deve essere anche galante, raffinato, ed affascinante?
Non è poco.
Ma non basta. Appropriatezza e semplicità si sposano con moderazione e sobrietà.
Un uomo elegante è anche un uomo ricercato, che nella semplicità che abbiamo visto, riesce a mettere un elemento particolare, sempre senza dimenticare sobrietà e buon gusto.
Eleganza è quindi anche equilibrio. Che a volte può essere delicato.
Qui comincia a diventare un po’meno facile.
Come essere elegante uomo: caratteristiche del tipo sofisticato
Un uomo che veste elegante è anche un uomo sofisticato?
Certamente non è un uomo che prende a caso i vestiti dal guardaroba e se li butta addosso.
Potremmo dire che un uomo elegante, nel vestire e nel vivere è un uomo ricercato. Un uomo che conosce le regole del bon ton e ci si adegua o magari le infrange, ma con stile, con ricercatezza e studio tali che, mentre è evidente che sta contravvenendo a una regola non scritta, lo fa in maniera così equilibrata e ricercata da non sembrare assolutamente fuori posto. Questo è un passaggio che fa un uomo che conosce profondamente le regole dell’eleganza, al punto da possederle con tale consapevolezza da riuscire ad infrangerle con stile. Cosa per pochi.
Cosa dovrebbe quindi fare chi si avvicina all’eleganza, chi vede un personaggio famoso che ha eleganza e stile e dice: “Vorrei essere come lui!”?
Da dove si parte? Certamente dal desiderio di migliorarsi innanzitutto per sè stessi. Uno o più buoni libri potranno aiutare.
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Raramente però ho trovato uno degli elementi che ritengo un po’ la base dell’eleganza, sia nel vestire sia nel vivere. Colui che fa dell’eleganza il fil rouge della sua vita, che potremmo anche chiamare gentleman, non può che conformare il suo agire e vestire al rispetto.
Rispetto. Lo avresti detto?
Mentre nel vivere si avrà rispetto del nostro prossimo e per ciò che ci circonda, dovrai essere in grado di dimostrare questo rispetto anche nel vestire.
Questa è stata un po’una chiave di volta per me. Ma di che rispetto stiamo parlando? Rispetto per noi stessi, innanzitutto, ma anche e soprattutto per l’ambiente in cui siamo. Sia che esso sia un bosco, o sia che tu stia partecipando a una cerimonia ufficiale.
E quindi se ti troverai in un bosco portai permetterti dei pantaloni cargo marroni o grigi o verdi, scarpe da trekking e una camicia di lino magari beige o, se ti trovassi in montagna e le temperature fossero un po’ più rigide, una bella camicia di flanella a scacchi in tipico stile di montagna. Chi ha detto che l’eleganza passi solo per il completo-giacca-e-cravatta?
Questo abbigliamento però, molto appropriato in montagna o ambiente escursionistico, stonerebbe assai in una cerimonia, fosse anche solo il matrimonio di un amico. E lo so che hai visto gente vestita come se si trovasse a un’escursione e invece si trovava proprio a un matrimonio. Persone del genere mostrano appunto, scarso o nessun rispetto per le persone, a cominciare da loro stessi, ma in particolare per gli sposi, e altrettanto per l’occasione che richiederebbe abiti ben più formali.
Allo stesso modo se sarai al mare, dovrai avere rispetto del luogo e del mare stesso. E non basta non buttare i rifiuti per terra o in mare come ci dicono da decenni. E no, un gentleman, dopo aver fatto questo, va oltre. Quindi, assieme al rispetto ecologico classico, unirai al tuo abbigliamento colori come l’azzurro, il bianco e il blu: saranno assolutamente appropriati. Ecco la connessione rispetto-appropriatezza.
Non dimenticare lo stile però: via il cappellino da baseball, che indosserai in occasioni sportive, e metti su un Panama o, se vuoi osare, una Magiostrina, che però non ti farà passare inosservato.
Evita i cappelli da spiaggia fatti di carta.
Non basterà avere rispetto per il luogo, per le occasioni e per le persone, ma dovrai averlo anche per l’orario. Così in un’occasione serale la camicia bianca sarà d’obbligo, ma se l’evento sarà un po’ più informale portai anche sfoggiarne una midnight blue.
In questi orari, diciamo dalle 18 in avanti, il nero, il grigio antracite, il blu scuro dovranno essere i protagonisti. Via tutti gli altri colori, soprattutto il marrone.
Anche il conformarsi ai colori della notte è rispetto.
Non basta ancora: anche le stagioni hanno i loro colori e conformarsi a essi è eleganza. Così in estate potrai permetterti colori sgargianti, mentre in autunno e inverno indosserai colori più spenti che richiamino il sonno della natura.
Quindi eleganza è rispetto, semplicità, appropriatezza e buon gusto. Nel vestire e nel vivere.
Consigli di stile: scarpe, acconciatura, vestiti abbinati, cura della barba, profumo, occhiali e libri
Cominciamo col dire subito che per esaurire un argomento del genere servirebbe una trattazione intera che troverebbe a stento posto in un libro. Per forza dovrò riassumere al massimo.
· Scarpe
Le scarpe aperte, sandali vari e variamente variegati, su di un uomo, sono inguardabili in ogni occasione a meno di non essere in spiaggia, in piscina o nelle immediate vicinanze. Da evitare altrove nel modo più assoluto.
Una regola vorrebbe che dopo le diciotto scarpe marroni e chiare in genere, vadano nel ripostiglio per fare posto a colori più scuri, nel rispetto dell’orario. Vedi tu, ma tieni a mente questo fatto che ho vissuto: festa di sera in abito scuro; un mio amico passa in rassegna un gruppo di persone che non conoscevamo, scorge un ragazzo che portava scarpe marrone chiaro con abito blu scuro, commento: “…Vabbè quello è uno che non capisce niente…”
Roba da snob, lo so. Ma succede.
Poni attenzione anche alla cintura, andrebbe abbinata alle scarpe, almeno in ambito formale.
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· Acconciatura e barba
Per quello che riguarda acconciatura e barba scegli non tanto quella che ti piace di più, ma quella che incornicia meglio il tuo volto. Spesso le due cose sono sovrapponibili, anche se non sempre.
Se tieni la barba lunga sappi che va curata, esistono mille siti e anche libri che illustrano come fare.
Anche i capelli vanno curati e portati con consapevolezza.
Avvertenza numero 1: gli uomini tinti fanno pena. Accetta la tua canizie come Harrison Ford o Sean Connery. Mosca e Biscardi appartengono al passato.
Avvertenza numero 2: i riporti fanno pena. Abbi cura dei tuoi capelli e se dovessero cadere accetta la tua calvizie come hanno fatto Vin Diesel, Dwayne Johnson o Jason Statham.
· Abbinare i vestiti
Abbinare i colori e gli stili dei vestiti è una cosa che mi ha sempre divertito molto, almeno da quando ho smesso di vestirmi casualmente e cioè, per fortuna, molto tempo fa. All’inizio ti sembrerà complicato, ma col tempo svilupperai un occhio che ti consentirà di trovare al volo più abbinamenti possibili e altrettanto in fretta il migliore. È un vero mondo e non si può certo esaurire l’argomento qui, ma solo introdurlo: per cominciare ti posso suggerire di consultare sempre il cerchio cromatico o Cerchio di Itten. Non è ovviamente esaustivo, ma è un ottimo inizio. Vediamo qualche don’t:
· Evita il tono su tono, a meno che non si tratti di sfumature molto differenti dello stesso colore e anche in questo caso va fatta molta attenzione.
· Evita di vestirti con più di tre colori contemporaneamente a meno che tu non sia un clown al lavoro.
· Non abbinare mai due colori primari o due colori secondari.
Io poi mi ero fatto un insieme di cartelle dove avevo salvato degli outfit che mi piacevano in modo da sapere subito cosa abbinare a quel tipo di pantaloni o camicia o giacca. Mi è stato utile nei primi periodi, poi non ne ho più avuto bisogno.
Ci sono molte ‘scuole di pensiero’ riguardo agli abbinamenti e i gusti cambiano, in effetti tempo fa il blu e marrone assieme sembrava una combinazione improponibile ora invece pare sdoganata, il mio consiglio è sempre di non essere, da una parte, esagerato o di cattivo gusto, ma dall’altra, nemmeno banale o troppo formale.
La ‘sprezzatura’ è certamente una via interessante.
Dedicati allo studio di quello che è un vero mondo: quello degli stili, e ne vedrai delle belle.
Un accenno solo: la corporatura di ognuno di noi è diversa l’uno dall’altro. È quindi chiaro che, potendo, i vestiti su misura sono sempre raccomandabili, ci torneremo poco oltre. Il rispetto parte da noi stessi.
· Profumo
Mentre l’uso di un buon deodorante dopo esserti lavato è indispensabile, nulla vieta un buon profumo. Evita di esagerare lasciando la scia chimica dietro di te e mettendo a disagio coloro che ti stanno vicino.
· Occhiali
Parliamo di occhiali da vista: ti staranno sul naso per la maggior parte del tempo durante la giornata, è fondamentale che si sposino con le linee del tuo volto. Quindi prendi con te una persona che sappia consigliarti bene e scegli una montatura che ti stia bene. Non necessariamente quella che ti piace di più e ricordati che non sei un clown. Montature molto sgargianti poi, tenderanno a stancarti presto. Moderazione e sobrietà, questa è eleganza.
Risparmia sulla montatura, se proprio devi, mai sulle lenti: prendi le migliori che puoi permetterti.
Lo stesso vale per gli occhiali da sole: trova uno stile che ti piaccia e, soprattutto, ti stia bene. Usa lenti polarizzate al grado più elevato, con gli occhi non si scherza.
· Libri
Esistono molte pubblicazioni che ci spiegano da dove partire, tutte più o meno valide e certamente uno o più libri saranno fondamentali. Non fare l’errore di attingere solo a risorse on line per quello che riguarda l’eleganza. Questo perché la formazione che si può avere on line è necessariamente disorganica e disomogenea. Invece serve seguire un filo conduttore che solo un libro può fornire.
Non mi va di fare pubblicità positiva o negativa a questa o quell’altra pubblicazione, posso però darti qualche dritta per riconoscere ciò che potrebbe esserti più o meno utile. Diffida sempre da chi ti propone la soluzione per tutto. Nella seduzione, così come nell’eleganza, non ci sono formule magiche che dall’oggi al domani ti facciano raggiungere grandi risultati. Ovviamente il tutto senza sforzo e studio approfondito.
Quindi cerca pubblicazioni, anche di nicchia, ma che ti aiutino a espandere i tuoi orizzonti. I miracoli non li fanno i libri né i siti internet.
Come essere elegante uomo: galateo in poche mosse
Galateo è rispetto e consapevolezza. E lo so che ti sembra tutto un insieme di regole astruse buone solo a rendere impossibile la vita. Non è così in realtà. Galateo e eleganza fanno sempre rima con rispetto. E così mentre studierai come fare per creare un’occasione serale che prevede cena e dopocena ti accorgerai che tutte queste regole, che puoi scegliere di accettare o ignorare, vengono da lontano: sono state codificate nei secoli e il loro scopo, al di là del banale formalismo, è quello di costruire un’occasione ‘perfetta’. Nel rispetto della tua casa e degli ospiti che avrai. Lo scopo è quindi di far stare bene tutti e costruire un’occasione dove non farsi notare, ma farsi ricordare. Ecco che torniamo alla definizione dell’inizio.
Quindi chi pensa al galateo a tavola, così come in una qualsiasi occasione più o meno formale, come a un insieme di regole buone solo a rompere le scatole non ha chiaro l’obiettivo, ma il suo focus è sul mezzo per raggiungerlo, quasi che fossero regole e indicazioni fini a sè stesse. Non è così: lo scopo è la composizione di tutti quei dettagli che compongono l’occasione ‘perfetta’.
È altrettanto vero che è assai più facile rifiutare tutte queste codificazioni piuttosto che mettersi lì e cercare di impararle e applicarne qualcuna o almeno capirne il senso.
Quindi galateo è necessariamente studio e applicazione. Non deve certo essere un lavoro, ma un lato nel quale migliorarsi.
Regole per indossare bene un abito
Abbiamo già accennato che la corporatura è differente per ognuno di noi e quindi, potendo, gli abiti sartoriali sono la soluzione ideale. Non sempre è possibile, per mille ragioni, ricorrere agli abiti sartoriali e quindi dovrai trovare la taglia e possibilmente il drop giusto per la tua corporatura.
Anche qui la trattazione potrebbe riempire un volume intero, ti darò solo qualche accenno qua e là il più pratico possibile.
Evita le mode in generale. Sono passeggere e nel giro di poco ti troverai con qualcosa di poco sfruttabile. Quindi risvoltini, panta-a-zampa, vite alte come negli anni ’90 e cose del genere, lasciale a chi ha deciso di foraggiare l’industria della moda.
L’orlo dei pantaloni deve essere naturale, né troppo corto, né troppo lungo. Il cosiddetto ‘orlo perfetto’, misurato ovviamente in piedi, dovrebbe arrivare a toccare le scarpe, prendendo a riferimento una scarpa classica con stringhe. Niente orli alti, sembrerebbe che abbiate avuto qualche dispiacere con la lavatrice o abbia ceduto una tubazione in casa, ma nemmeno troppo lunghi che accumulino troppo tessuto sulle scarpe. Questi ultimi fanno un effetto pessimo, sembra un orlo mal calcolato o un pantalone che apparteneva a qualcuno più alto di te. Proprio per questo attento bene a come porti i pantaloni mentre li misuri per poi fare il tuo orlo. Sembra una fesseria, ma se li tiri su troppo e sei solito portarli con una vita bassa, a lavoro finito ti troverai la classica ‘fisarmonica’ sopra la scarpa. Non un gran ben vedere e un orlo da rifare.
I risvoltini: non ti dico nemmeno cosa ne penso. Ovvio che se sei molto giovane sarà più facile permettersi qualche ‘svarione’, ma ricorda che le mode raramente andrebbero seguite.
Passiamo alle camicie e iniziamo dalla manica: la maggior parte delle maniche delle camicie che vedo in giro sono troppo lunghe, il che vuol dire eccessi di tessuto tra la spalla e il polsino. La manica deve essere ben distesa quando sei in piedi con il braccio rilasciato. Qui si potrebbe anche aprire un capitolo sulla larghezza della stessa, ma ci inoltreremmo in un ginepraio che non si può dipanare qui. Se porti la giacca, il polsino
della camicia deve sporgere per circa un centimetro dalla giacca quando sei in piedi a braccio rilasciato. L’orologio, se lo porti, che fa a botte con il polsino non è un bel vedere. Meglio sarebbe qualcosa che riesca a scomparire sotto il polsino stesso.
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Vestibilità: parlando sempre di camicie, ma anche di giacche, se sei robusto è inutile che scegli vestibilità slim fit con quei poveri bottoni che reggono pressioni da contenitore sottovuoto! Non sei Hulk che strappa le camicie con i muscoli. Altrettanto se sei magro, non ha senso una camicia, ma anche un maglione, nel quale tu sparisca manco fosse un mantello seicentesco. Per quanto la taglia possa anche essere giusta, sembrerà che tu abbia preso a prestito qualcosa dal fratello maggiore o sia roba smessa da qualcuno. Davvero non un buon biglietto da visita. Lo ripeto: il rispetto parte da noi stessi.
Qualche tempo fa andavano di moda le giacche eleganti con spalle larghe e vita relativamente stretta. Oltre al povero bottone che doveva sopportare pressioni enormi e prima o poi cedeva, lo spettacolo era piuttosto ridicolo. Non sei Kenshiro!
Sempre parlando di giacche eleganti, si lascia sempre sbottonato l’ultimo bottone in basso. Pertanto se ne hai due allaccerai quello più in alto.
Scegli una vestibilità giusta o quantomeno che ti stia bene.
Il capitolo cravatte è talmente vasto da non essere nemmeno possibile introdurlo qui. Darei solo qualche nota di colore. Un tempo era un accessorio irrinunciabile, ora si vede molto meno, grazie al proliferare dello stile business-casual. Quindi la troviamo frequentemente ‘confinata’ a occasioni ufficiali. Che potrebbe anche andare bene, ma cosa vogliamo mettere sulla camicia con il primo, a volte anche il secondo, bottone aperto? Una catena dorata forse? O lasciare in bella vista la tua biancheria intima, per non parlare del peluche? In ambito informale potrebbe anche andare bene un ascot o cache-col, accessorio apparentemente desueto, ma che sta conoscendo una lenta riscoperta. Come tutti gli accessori, va saputo portare e abbinare. Attenzione però: un po’ come una Magiostrina, non vi farà passare inosservati. C’è da studiare.
Si sta riscoprendo anche il papillon o farfallino. Anche qui c’è da studiare: ti dico solo, se intendi inoltrarti in questo territorio, di preferire sempre i farfallini da annodare. Quelli già annodati, oltre a toglierti il momento ‘magico’ della costruzione del nodo, sono troppo ben fatti e perfetti, quando invece proprio una piccola imperfezione è simbolo di vita e ricerca di stile.
Pochette sì o no? Sì, se sai cosa stai facendo, sia in ambito formale sia in ambito più rilassato. A volte vedo fazzolettini buttati lì nel taschino, a caso… ci si sarà soffiato il naso il proprietario e poi l’avrà rimesso a posto frettolosamente? Alcuni poi li portano in tinta con la cravatta, cosa che non commento. L’avrai già capito: c’è da studiare, per evitare cadute di stile. È un accessorio simpatico e assolutamente da non sottovalutare.
Come vedi il mondo dell’eleganza nel vestire, ma anche nel vivere è più che un mondo un intero universo, dove ogni dettaglio è in realtà un pianeta da esplorare. Va esplorato bene per essere in grado di sfruttarlo al meglio.
La regola però è sempre quella: di meno è di più. La semplicità è un asse portante del gentleman.
Sei in dubbio per un accessorio o un colore? Toglilo e vai sul sicuro. Meglio nessun ascot che uno che mal si abbina alla tua camicia. Meglio un outfit banale, ma appropriato all’occasione, che osare qualcosa senza criterio e fare una brutta figura. Scopri anche come essere attraente uomo, e le frasi sull’essere un vero uomo.