Faccio fatica a parlare di questo problema, perché per me tale è, senza infervorarmi perché essere gelosi è per me il modo più rapido per farmi scappare. La gelosia infatti colpisce alcuni elementi che sono il pilastro su cui poggiano, almeno per me, i fondamenti di una relazione.
Fiducia Non c’è niente da fare. Un rapporto si basa sulla fiducia, altrimenti non è tale. E non m’importa un fico secco se in passato chissà chi ti ha fatto chissà che. Io non sono lui o lei. E non vedo perché dovrei scontare colpe di altri. Se non ti fidi, che vuoi da me? Prima ritrova il tuo equilibrio, poi apriti al mondo. Ovvio la fiducia è tale finchè non viene tradita. E basta poco: già il fatto che una persona con cui sto instaurando un rapporto mi dica che va in un posto a fare una determinata cosa e poi viene fuori il contrario è un campanello d’allarme. Chi è fedele nel poco lo è anche nel molto e non mi sembra di scrivere cose nuove. La fiducia va data, ma riconfermata in ogni occasione, è come un caminetto acceso: va sempre alimentato.
Libertà L’idea che qualcuno mi controlli e non aspetti altro che di ritenere di avermi colto in fallo per scaricarmi addosso il suo livore e tentare di farmi sentire in colpa, mi riesce talmente insopportabile da aver chiuso più d’un rapporto, che poi tale in realtà non era, si trattava più d’un frequentazione. Io sono un uomo libero e tale devo restare, sarà mia volontà se in una relazione deciderò di limitare quelle che sono le mie frequentazioni, scegliere di uscire con la mia ragazza e non intessere altre frequentazioni. Del resto: se sono soddisfatto della mia relazione, perché dovrei cercarne un’altra?
Immaturità Una persona gelosa è una persona immatura. Poco da dire. E non vedo perché dovrei sprecare il mio tempo con una persona tale. Cosa piace ai ragazzi? Sicuramente, la possessività non fa parte delle caratteristiche della donna perfetta. Scopri, quindi, come essere davvero seducenti ed irresistibili per un uomo.
Cos’è la gelosia e come evitare che rovini le relazioni
Ora che sai cosa ne penso della gelosia vediamo bene cos’è. Know your enemy, conosci il tuo nemico. Perché sono certo che oltre le persone gelose croniche inguaribili, che nel fango in cui sono alla fine ci stanno pure bene, ci sono la fuori un sacco uomini e donne che sono perseguitate da questa ‘pazzia’, come dice una canzone. E non vedrebbero l’ora di disfarsene. Solo che non sanno come fare.
Il primo passo, come in ogni disagio, è rendersi conto di viverlo. Riconoscere che è un problema e iniziare a pensare che dobbiamo uscirne. Devi però riconoscere che il problema è in primo luogo tuo, non del tuo/tua partner.
La gelosia si risveglia quando percepiamo una situazione di pericolo presunto e temiamo di perdere una persona o talvolta anche un oggetto; qui però ci occuperemo solo di persone. Spesso percepiamo che queste ‘conquiste’ ci siano costate molto e ci abbiano portato via da situazioni negative o di scarsità o bisogno preesistenti. Insomma il rischio di perdita che percepiamo è in realtà il rischio di ritorno a una situazione di disagio precedente. Ma attenzione, non siamo gelosi di tutte le persone. Solo quelle che riteniamo essere determinanti per la nostra felicità e in qualche modo pensiamo siano proprio a ‘rischio’. E qui sta la chiave di volta.
Già perché una persona matura, indipendentemente dalla sua età anagrafica sa che per essere felici, per provare tutte quelle emozioni positive che essa ci porta… c’è bisogno di una sola persona: tu.
Ecco perché chi è molto geloso è di solito una persona molto giovane, molto immatura e insicura, spesso tutte e tre.
Buona parte di queste situazioni di gelosia hanno poco a che fare con la realtà. Si tratta di realtà parallele create dalla nostra mente dove tutto complotta contro di noi e gli altri non vedono l’ora di fregarci. E sarebbe fin troppo facile pensare alla fertile mente femminile, ma ci sono frotte di uomini altrettanto gelosi. Insomma
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è un problema trasversale. Si va a sconfinare nelle manie di persecuzione e talvolta anche in cronaca nera, ma anche a livelli meno preoccupanti, la cosa non è da sottovalutare.
Che fare? Ci sono molti modi di affrontare questo problema. La neuroscienza odierna ci dice che possiamo diventare quel che pensiamo di essere. Possiamo pensare a realtà differenti e renderle piano piano vere. Non è che se penso di essere una mosca divento il fastidioso insetto, ma se io inizio a orientare la mia mente, i miei pensieri in una direzione ecco che il mio essere comincerà a rivolgersi in quel senso. Ho detto comincerà… è quindi un lavoro costante e lungo.
No, non è utile ripetere all’infinito: “Non sono una persona gelosa” per vedere cambiare tutto, ma cominciare a rivolgere i propri pensieri verso elementi più positivi aiuta a scoprire cose nuove e lasciare quelle vecchie.
Ma non basta, andiamo a cogliere un altro punto fondamentale: inizia a pensare che il tuo fidanzato/fidanzata non è di tua proprietà. E no: è una persona libera e indipendente, sia da single, sia quando è in una relazione. Già qui vedi, a mente fredda, che la gelosia ha poco senso.
Ma tra il dire e il fare c’è… un sacco da lavorare!
Per quanto ideologie sciagurate abbiano provato a dire e imporre il contrario, sappi che il senso di proprietà è insito nell’uomo e come tale è inestirpabile. Gli ordinamenti settecenteschi lo avevano ben presente e in alcuni casi avevano tradotto in leggi queste intuizioni. Del resto è facile rendersene conto, guarda i bambini all’asilo come si contendono i giocattoli con la frase: “È mio!” e come difendono il loro diritto alla proprietà, vera o presunta che sia. Ma si tratta di individui di tre, massimo cinque anni e mezzo a cui nessuno ha insegnato il concetto di proprietà… eppure chi più chi meno tutti hanno questo istinto.
Con l’età bisogna imparare a moderare questo istinto e rivolgerlo nella giusta direzione e soprattutto frenarci e comprendere che le persone non potranno mai essere di nostra proprietà.
Tutte belle parole, ma nel concreto? Innanzitutto, non vergognarti a parlarne col tuo partner, a volte parole di incoraggiamento e fiducia sono proprio quello che ti serve.
Quando poi i pensieri bui e paurosi della tua ragazza o del tuo ragazzo con qualcun altro iniziano a farsi strada, ecco che puoi iniziare a immaginare a questa sera o domani quando vi vedrete e inizia pure a dettagliare l’occasione.
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Ecco che stai reagendo a un impulso proveniente dal più recondito del tuo cervello, la tua parte più antica e ‘animale’, dove risiede la paura. E lo stai facendo laddove la ‘bestia’, chiamiamola così, non ti può seguire. Stai immaginando il futuro. Non c’è animale a questo mondo che riesca, a quanto se ne sa oggi, a proiettarsi nel futuro. Gli animali, ricordano bene il passato, ma vivono in un eterno presente e lo stesso fa la tua parte animale da dove proviene la paura. Ma c’è di più: il nostro cervello, che pure ha qualche centinaio di migliaia di anni nelle parti più recenti, è ‘giovane’ e le sinergie tra le sue diverse parti sono assai limitate. Leggi: assieme funzionano poco e male. E quindi se riesci a muoverti su territori dove la ‘bestia’, immaginala pure come il drago Smaug de: “Lo Hobbit” ruggente e con le fiamme alle fauci, non ti può seguire, ecco che attivi le parti più recenti del tuo cervello e quelle più primitive devono per forza retrocedere.
Ti ho risolto tutto? No, non è come spegnere un interruttore e la ‘bestia’ tornerà, puoi starne sicuro, ma ti ho dato un modo per iniziare a contenerla e sfuggirle.
E poi aiutati: la gelosia è chiusura e invece tu apriti. Crea qualche occasione per te senza di lui o lei: esci con gli amici, fai qualche attività ludico-sportiva che ti impegni la mente e ti possa fare immaginare nel futuro in un modo diverso. Se è uno sport, potresti immaginarti in una competizione, o con un fisico scolpito, se invece è un torneo di qualunque genere potresti pensarti vicino a vincerlo e iniziare a riflettere su come fare.
Qui torniamo, dopo averla analizzata in passato, all’importanza dell’autocomunicazione. Come parli a te stesso costruisce lo scenario nel quale ti muovi. Se le tue parole sono di sfiducia, buio e oscurità lì ti troverai a essere. Se inizierai a dare fiducia, prima di tutto a te stesso, a coltivare pensieri positivi ecco che le cose possono cambiare. Non accade per caso, ma per una precisa decisione e volontà.
Se sei abituato a nutrirti di una autocomunicazione-spazzatura dove gli elementi negativi sono preponderanti non sarà semplice cambiare rotta. Ma vale la pena farlo. Ne va della qualità della tua vita. Comincia a rimuovere la spazzatura e sostituirla con elementi positivi. Non ti ho detto che è facile o agevole. È un lavoro.
Come non essere gelosa del mio ragazzo e diventare la fidanzata perfetta: metodi
La fidanzata perfetta ancora devo trovarla. Diciamo che puoi migliorarti sempre, la perfezione è qualcosa di molto soggettivo e, in definitiva, irraggiungibile. Puoi essere ogni giorno migliore per te stessa e ti scoprirai migliore per il tuo fidanzato. E questo cammino, il miglioramento costante, è di fatto quello dell’eccellenza: il raggiungere ogni volta il proprio piccolo o grande obbiettivo e, una volta raggiunto, rinnovarsi a un altro obbiettivo. Non devono per forza essere obbiettivi economici o di carriera, possono essere obbiettivi di tipo affettivo o emotivo. La strada è la stessa, però quasi nessuno lo fa.
E lo so che ti sto spingendo a fare qualcosa che forse non hai mai fatto, ma nella strada del miglioramento personale la pigrizia sta a zero. Sia della persona che soffre di questo problema, sia di chi lo subisce. Sconfiggere la gelosia va fatto insieme.
Si può guarire? Ma certo! Lo si deve volere in due, però. Vediamo cosa non fare, per cominciare:
· Spiare No, non si fa. Non sequestrare il suo cellulare sperando di trovarci chissà che; lascia perdere la sua mail. Evita di sguinzagliare le tue amiche facendolo pedinare o peggio, cosa che ho visto, per fortuna non vissuto, istruendole di provarci col tuo fidanzato per cercare di tentarlo e capire se è fedele o meno. Se vuoi guarire, elimina tutte queste cose.
· Sospetto eterno La fidanzata gelosa è come la giustizia oggi giorno: lei ti accusa con teoremi spesso campati per aria e devi essere tu a provare di non essere colpevole. E quindi il tuo fidanzato, a torto o con ragione, vive una situazione da ‘stato di polizia’ dove ogni spostamento e comportamento, perfino sguardo è oggetto di possibile controllo dove dovrà fornire di volta in volta prove e giustificazioni.
Uno scafandro da cui, se ha un minimo di amor proprio, tenterà di fuggire. È ovvio, ma pensaci, cara/caro geloso in erba: chi, anche amando follemente, vorrebbe stare sempre in una situazione del genere? E non dire: se non ha niente da nascondere non deve temere nulla! Per quanto possa essere ‘pulito’ lo scafandro del tuo controllo ossessivo sulla testa ce l’ha comunque!
E quindi, forse lo hai già intuito, realizzando le tue paure, cercherà ‘respiro’ altrove. Magari, colmo dell’ironia, proprio con un’altra persona che avrà consapevolmente o no, gioco facile a prospettargli un futuro più sereno. Ma la colpa sarà tua. Solo tua.
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Ora hai capito che la gelosia potrebbe portare proprio al verificarsi delle situazioni da cui apparentemente vorremmo proteggerci.
La giusta misura e come liberarsene
Detto questo, un po’, poco, di gelosia ci va, è la giusta misura per capire e far capire al nostro partner che a lui o lei teniamo e molto. Teniamo alla nostra relazione. In questo modo anche il tuo partner si sentirà più sicuro perché è sempre una buona cosa sapere che l’altro tiene a noi e al nostro rapporto.
Quanto gelosia è ‘corretto’ avere? La giusta misura è quell’equilibrio che fa funzionare bene la coppia, che non rinchiude in uno scafandro di sospetto e manie di controllo e possesso, ma rende sempre presente il fatto e sentimento dell’importanza e dell’unicità del partner.
Di una lieve gelosia del genere non mi libererei, ma me la terrei stretta. Preferiresti, all’altro capo, l’indifferenza? Io credo di no.
Come non essere gelosa del mio ragazzo ed evitare la possessività
Abbiamo visto molti modi di contenere la gelosia. Ma si deve essere in due a fare questa battaglia. Il tuo partner deve sapere il problema che stai vivendo e non solo le conseguenze che si riversano su di lui.
All’inizio di questo articolo ho scritto che più d’una volta la gelosia ha posto termine a delle frequentazioni, ma in un caso ho scelto di combattere. L’ho fatto perché credevo ne valesse la pena e sostanzialmente perché ero convinto che fosse una persona davvero importante, anzi la persona della mia vita. Non lo è stata, ma la sua gelosia è stata sconfitta. Ovvio, lo abbiamo fatto insieme e, all’epoca, l’unica arma che avevo è dimostrarle giorno per giorno che con lei, episodi di gelosia a parte, tutto sommato stavo bene. E quindi perché rivolgere la mia attenzione altrove? Non avviene dall’oggi al domani, ma si può fare.
Deve valerne la pena, naturalmente. E di questo ve ne renderete conto in due.
Inutile però sforzarsi di far andare bene le cose quando non vanno.
Ora, che vado molto più per le spiccie, se vedo gelosia all’orizzonte sparisco.