Che cos’è esattamente la solitudine? Alcuni dicono che sia l’assenza di frequentazioni per un periodo più o meno lungo, ma è anche troppo facile pensare che si può essere soli anche in mezzo a mille persone, magari anche conosciute.
In quest’epoca di spinte individualiste da una parte e di destrutturazione, se non proprio di attacco, a ogni forma di socialità dall’altra, a dispetto dell’apparente iperconnessione a cui siamo sottoposti, è qualcosa che si riscontra più spesso che in passato. E sono più le donne a sentirsi sole, rispetto agli uomini. Questo probabilmente solo perché noi uomini siamo meno consapevoli: siamo soli, ma ce ne rendiamo meno conto. Forse ci pesa anche meno.
Tra le mille attività che dobbiamo portare avanti ogni giorno, tutte ultra-urgenti e tutte per ieri, manco il mondo dipendesse da quello, alla fine, tra una chat e un like, il rapporto vero con gli altri diventa sempre più rarefatto. E, apparentemente, o almeno così parrebbe portarci a credere a vita di ogni giorno, inutile.
Si diventa sempre più isolati e soli e si lasciano soli gli altri.
Ma si può essere sole anche per altri motivi più concreti, basta un lutto, un rovescio professionale, un problema di salute, o qualche guaio di coppia ed ecco che le centinaia di ‘amici da web’ che pensavi di avere spariscono, o, di fatto ti fanno sentire ancora più sola.
Ci si sente sole anche in famiglia, anche a cena con tutti riuniti attorno. Ci si sente sole in una coppia dove la relazione, per qualche motivo che ti sfugge, ma reale, così reale da condizionare tutto, sembra non decollare come avresti voluto. Oppure, con la medesima ineluttabilità, sembra declinare.
Quante solitudini ci sono? Tante e possono venire fuori in ogni momento.
Ci si sente sole quando ci si sente non amate, né comprese, per mille ragioni.
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Ci si sente da sole quando si capisce che non si è considerate per quel che vorremmo, quasi che parlassimo una lingua incomprensibile. E questa sensazione è tanto più grave e pesante quanto l’incomprensione viene da coloro che ci sono, o dovrebbero essere, vicino.
Ci si sente sole quando si cambia, per volontà o necessità. Ed è normale, chi ti conosceva viene da te e cerca ciò che eri prima del cambiamento e non lo trova. Facile che se ne vada e ti frequenti sempre meno. Facile che nascano incomprensioni e litigi.
Perché mi sento sola e triste: che faccio?
I perché sono tanti, la cosa più sbagliata è dare la colpa a sé stesse o agli altri. Non tanto perché non ci siano responsabili, ma perché forse, mentre le motivazioni sono sempre da ricercare, non è così utile trovare qualcuno contro cui puntare il dito.
Quel che è più utile, una volta riconosciuta la situazione di disagio è esser convinta di volerne uscire e cosa si è disposte a fare per uscire.
Qui casca l’asino nella maggior parte dei casi; spesso la pigrizia, la timidezza o l’indolenza ci blocca e si preferisce lamentarsi o puntare il dito, piuttosto che fare davvero qualcosa.
E sai che ti dico? Che per quanto sia un comportamento assolutamente dannoso, è anche il più naturale.
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Hai letto bene: l’essere umano non è, nella maggior parte dei casi, avvezzo al cambiamento. Il nostro cervello è concepito per ‘consumare poco’ e quindi una nuova strada di cambiamento, che naturalmente prevede sforzo, cambi di abitudini e paradigmi, è sicuramente non la migliore per il nostro ‘socio’.
Ecco perché il cambiamento costa! Costa fatica, costa cadute, costa lotta, principalmente contro sé stesse.
Ma ne vale la pena e te ne accorgerai presto, se avrai il coraggio di vincerti e iniziare con i primi passi verso un te diversa e migliore.
Soprattutto dopo qualche anno, ti potrai guardare indietro e ti renderai conto di quanto stavi peggio! E come hai potuto accettare di vivere stando in una situazione così negativa… Una cosa è certa: se potessi tornare indietro cominceresti il tuo cambiamento prima. Molto prima!
Mi sento sola senza amici: accettare una situazione e trasformarla
La prima cosa da fare per uscire da una situazione di disagio, qualunque essa sia, è riconoscerla. Capire che ne siamo affetti e ‘isolarla’. Riconoscerla come negativa. Quando una situazione è riconosciuta, isolata e accettata si può pensare a come uscirne.
E molto spesso la domanda da farsi è: perché? Come è stato possibile arrivare qui? Niente giudizi, non servono a niente. Non sempre è facile trovare le motivazioni di una situazione di isolamento, vero o presunto, dall’interno della situazione medesima. Quindi un’amica fidata e onesta può certamente aiutare, ma, nei casi in cui si riterrà necessario, un aiuto di tipo professionale sarà certamente di grande aiuto.
Una volta che si capiscono i perché e possono essere banali, così come profondi e complessi, bisogna agire su di essi. Ovviamente non sempre è possibile farlo da soli e per i casi più complicati un aiuto professionale è necessario. Dovrai essere però tu a muoverti per prima e chiedere aiuto. Non vergognarti a farlo: pensare di essere in grado di bastare sempre a sé stessi è un pensiero tanto presuntuoso quanto falso. Impara a chiedere aiuto e a darne quando ti viene chiesto.
Non devi cambiare per compiacere il resto del mondo, sarebbe un errore, ma devi apportare mutamenti ad atteggiamenti, abitudini, principalmente per te stessa. Molto spesso la ‘magia’ sta proprio qui: mentre andrai a modificare determinati comportamenti, i quali apparentemente ti isolavano, la tua vita migliorerà. Spesso infatti il nodo è proprio qui.
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Mi sento sola e depressa anche se sposata: come imparare a gestire la solitudine ed ascoltarsi di più
La solitudine, soprattutto se non cercata, può portare a stati di tristezza quasi cronica che è l’anticamera della depressione. Ecco perché, anche quando qualcuno sostiene o tu stessa sostieni di stare bene da sola, quasi ad autoconvincerti che la solitudine non ti pesa, ma anzi, dovresti fermarti seriamente a riflettere e farti qualche domanda.
La solitudine non è una situazione naturale e pochissimi si trovano davvero bene da soli.
L’abbiamo già scritto: l’uomo è un animale sociale e non sono certo originale nel sostenerlo, ma nemmeno vorrei esserlo su un’affermazione di tale portata. Quindi la socialità è una dimensione molto importante, se non irrinunciabile, di ogni essere umano. È chiaro e naturale che la solitudine pesi e faccia male.
Come abbiamo già visto si può essere soli anche in mezzo a tante persone e questo può capitare anche in un matrimonio. Il tempo che passa cambia le persone: cambi tu, cambia lui e quindi la sintonia incredibile che c’era tra voi può benissimo svanire nel giro di pochi anni. Lui non ti capisce più o forse non è più in grado di farlo ed ecco che ti senti sola.
Te lo dico chiaramente, andare a cercare soluzioni a un matrimonio che sta cambiando equilibri al di fuori di esso non è una buona soluzione, ma una via piuttosto sicura per vederne la fine. E quindi a meno che tu non voglia concludere il tuo matrimonio, evita di cercare altrove quello che ti manca nella coppia. Se effettivamente vuoi chiudere il tuo matrimonio tanto vale essere chiari.
Diversamente la soluzione va trovata all’interno della coppia, prima che i problemi, le incomprensioni, le cose che vi allontanano diventino insormontabili.
Come? Parlane con tuo marito, in modo chiaro e pacato, in maniera tranquilla, ma altrettanto irremovibile. I problemi, se veri, ci sono e non si possono ignorare o sperare che si risolvano da soli. È assolutamente vero che noi uomini siamo dei maestri nell’arte suprema del procrastinare, ma con i problemi, specie quelli di coppia non funziona.
Per favore, esponi le tue ragioni senza i soliti vittimismi, senza piagnucolamenti vari o variegate sfuriate da operetta napoletana il cui unico risultato sarà far pentire vostro marito di essersi legato alla solita psicopatica come se ne trovano troppe e soprattutto venir voglia di scaricarvi al primo che passa (ammesso che vi pigli per più d’una sera, ovviamente).
I problemi, le incomprensioni che vi separano, vanno affrontati prima possibile, prima che diventino gravi, prima che la convivenza si logori e diventino insormontabili.
Prima di imparare a gestire la solitudine in una relazione, specialmente di lungo periodo, io cercherei di capire da dove arriva e interverrei in quell’ambito. Scopri anche come avere più fiducia in sè stessi e come amare sè stessi e sè stesse.