La Routine in una Coppia: Stabilità o Noia?
Spesso sentiamo dire che, all’interno di una coppia, la routine è una componente imprescindibile al fine di garantire la stabilità necessaria che sta alla base del concetto di “famiglia”.
Per quanto, a livello teorico, l’affermazione sopra riportata possa essere corretta (non è infatti razionalmente concepibile l’idea di una famiglia basata sull’instabilità), per quale motivo la routine sembra essere la causa principale della fine dei rapporti di coppia?
Analizziamo questo fenomeno paradossale.
A prescindere dagli istinti sessuali che spingono i due soggetti ad avere un rapporto, se la donna ricerca istintivamente la stabilità in un rapporto di coppia, al fine di avere la certezza che se stessa ed un’eventuale prole vengano accudite dall’uomo selezionato (che funge così da traino di un’eventuale famiglia), è anche vero che l’uomo, a livello antropologico, non ha una vera motivazione istintiva per il quale ricerchi un rapporto di coppia stabile.
Allora per qual motivo vediamo quindi molto uomini stabilmente impegnati in una relazione più o meno duratura?
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Tolto il primo punto, gli altri due decretano la morte del rapporto di coppia. Se stai pensando pertanto che nel medio-lungo periodo la “colpa” della rottura ricada quindi sull’uomo, allora sappi che, salvo casi eccezionali, la risposta è SI’.
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Com’è quindi possibile che l’istinto inconscio femminile di ricerca della stabilità non possa coincidere con l’effettiva stabilità che un uomo di fatto accetta ed asseconda con i due punti di cui sopra?
La “colpa” qui è di “madre natura”: il cervello femminile si nutre ed ha bisogno costantemente di emozioni per poter assecondare la propria natura;
il cervello maschile, invece, è tendenzialmente più razionale e ragiona a schemi “Ho un lavoro? Ok, sono sistemato. Ho una ragazza? Ok, anche qui sono piazzato. Ho la salute? Perfetto.”
Se pensi che anche le donne ragionino in questo modo, allora ti dico che non hai tutti i torti, ma il problema è che questo è frutto di un ragionamento, a sua volta generato da una mentalità sviluppata negli anni dal territorio in cui si vive, ergo è una sovrastruttura mentale imposta (a livello razionale) dal contesto culturale/sociale/territoriale per potersi adattare e che, purtroppo, non è in linea con ciò di cui una donna ha realmente e costantemente bisogno, ossia le EMOZIONI.
Abbiamo trovato quindi il pomo della discordia: le emozioni sono inconsce; la stabilità è frutto della razionalità, ergo genera ben poche emozioni, che nel medio-lungo periodo, purtroppo, non cambiano, causando la “noia”.
Se due persone, pertanto, si frequentano per abitudine, ecco che la donna comincia a non avere più stimoli.
Il livello di attrazione nei confronti dell’uomo cala in modo inesorabile: con il calo dell’attrazione cala anche il desiderio sessuale da parte della donna, che si “riduce” a fare sesso con l’uomo sempre più solo per affetto.
Se l’uomo si crogiola nella stabilità ed entrambi cominciano a darsi per scontati, forti della certezza della presenza altrui, allora da qui alla rottura definitiva ci sarà solo più una lenta agonia. La donna non è in grado di esporre in faccia all’uomo quali sono i veri problemi per paura di ferire i sentimenti altrui (tipico comportamento che viene in essere nei confronti degli “uomini zerbini/teneri”: quale donna direbbe al proprio uomo zerbino che lui è tenero e scontato come un cucciolotto, ergo non la stimola più? 😉 ).
Quest’ultimo passaggio è il colpo di grazia che decreta la morte del rapporto di coppia, che andrà avanti per inerzia, con la speranza che qualcosa/qualcuno possa porre fine allo strazio.
In conclusione, possiamo certamente affermare che tutto ciò che è routine porta alla noia nel medio-lungo periodo, ma se la quotidianità di un rapporto di coppia viene vissuta senza obblighi, con il giusto inner game, con passione ed emozioni (anche negative, talvolta), allora la coppia riuscirà a sentirsi emotivamente appagata ed a mantenere una certa stabilità, che, di fatto, si viene a creare senza alcun intervento razionale da parte dei due partner.
Un abbraccio,
Henry – IN Attraction