Comunicazione Paraverbale
“Non importa quello che dici, tanto quanto il modo in cui lo dici”.
Quante volte, tentando di addentrarci sempre di più nel mondo della seduzione ci siamo imbattuti in questa frase?
Ribadita in decine di occasioni e sottolineata in miriadi di articoli.
Quante volte ci siamo effettivamente preoccupati di quello che dicevamo, anzichè prestare attenzione al modo in cui veniva espresso?
E quante volte ci siamo ritrovati a pendere dalle labbra di una persona che, nonostante la minima quantità di contenuti dei discorsi, riusciva a catturare la nostra attenzione coinvolgendoci in ogni singola vicenda raccontata?
C’è un fattore molto importante che incide nelle interazioni tra persone, pilastro dei tre famosissimi livelli di comunicazione, ed è la comunicazione PARAVERBALE.
Volendo essere semplicistici nella definizione?
E’ il MODO in cui esprimiamo un concetto, a voce.
Ricordo ancora di una volta in cui, un mio carissimo amico, fan della serie televisiva SHERLOCK fece un’affermazione che mi incuriosì parecchio:
“Adesso ho capito perchè tutte le ragazze cadono in brodo di giuggiole, con Benedict Cumberbatch!”.
Drizzai (ovviamente) le orecchie e gli chiesi il perchè, quasi pronto a contestare la sua teoria, pensando facesse un qualche riferimento all’estetica dell’attore…
ma la sua risposta mi spiazzò:
“Sto guardando la serie in lingua originale: hai mai sentito che razza di voce che ha!?”.
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Il tempo di prendere il PC sotto mano e subito verificammo la sua teoria… e aveva dannatamente ragione.
L’attore aveva una voce che avvolgeva e, nel contempo, tratteneva chi lo ascoltava facendolo focalizzare sul contenuto espresso, coinvolgendolo mentalmente.
Ci tengo a sottolineare COINVOLGENDOLO: noi eravamo ammaliati dalla MUSICALITÀ dei suoi discorsi.
Ma dicendo “voce” restiamo in un’area poco specifica di questo potentissimo livello della comunicazione, che la compone quasi per un 40%.
Dovendo, infatti, scendere nel dettaglio scopriamo che la COMUNICAZIONE PARAVERBALE è formata a sua volta da quattro componenti essenziali che caratterizzano il nostro modo di esprimerci vocalmente agli altri.
In primis abbiamo il TONO DELLA VOCE:
A livello conscio è la componente che per prima viene percepita ed è in grado di generare emozioni in chi ascolta (e, in questo campo, sappiamo tutti BENISSIMO quale ruolo fondamentale esse abbiano) in base alla modalità con cui viene riprodotto.
Prendiamo ad esempio il tono che potrebbe utilizzare uno speaker radiofonico in diretta telefono con il pubblico a casa: utilizzerà un tono di voce vivace e sereno, creandosi un’immagine positiva e amichevole nella testa di chi c’è dall’altro lato, mettendolo a suo agio.
Provate a pensare se lo speaker avesse avuto una giornata storta ed utilizzasse un tono acido e seccato con chi sta parlando: otterrebbe l’effetto opposto, generando antipatia nei suoi confronti, da parte di chi lo ascolta.
Il tono della voce nella seduzione varia in base alla situazione in cui ci troviamo: se siamo in una fase di attrazione, con utilizzo di push and pull, un tono di sfida e competizione è ciò che fa per noi.
Se siamo in una situazione di rapport e conoscenza, un tono incuriosito, ma deciso e passionale è l’ideale.
Se siamo in una situazione in cui è necessario prendere una decisione per le sorti di entrambi, un tono autoritario è indispensabile.
Allenatevi in ogni momento della giornata a mettere in risalto il tono della vostra voce, in base alla situazione in cui vi trovate: siate coerenti con le sensazioni che date circostanze vi trasmettono e mettete enfasi nell’esprimere con il giusto tono l’essenza di ciò che state vivendo. Non siate piatti, o chi avrete di fronte non arriverà mai a comprendere fino in fondo il pensiero che sta alla base delle vostre parole.
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Una seconda componente della COMUNICAZIONE PARAVERBALE è il RITMO DELLA VOCE:
Avete mai fatto caso alla velocità con cui escono le parole dalla nostra bocca?
In base all’istante che stiamo passando o la persona che abbiamo di fronte regoliamo la velocità della sequenza di parole pronunciate.
Questo perchè il ritmo della nostra voce è vincolato spesso dalle emozioni che proviamo in un dato momento.
Per portarvi un esempio: in una situazione di disagio tendiamo a parlare molto velocemente, per via dell’imbarazzo.
In una situazione in cui ci sentiamo padroni dell’ambiente che ci circonda, le parole le scandiamo più lentamente, lasciando spazio di pausa tra una e l’altra, proprio perchè siamo sicuri di ciò che diciamo e necessitiamo che il messaggio arrivi chiaro all’ascoltatore.
Quindi possiamo dire che per ottenere una maggiore attenzione da parte dell’ascoltatore è indispensabile assumere un ritmo della voce LENTO e scandito.
Da qui diventa necessario introdurre un fattore rilevante nella formazione del giusto ritmo della voce: LA PAUSA.
Dal momento in cui inseriamo pause tra una parola e l’altra otteniamo ben quattro effetti positivi che giocano a nostro vantaggio:
– l’ascoltatore riesce a percepire le nostre parole e il messaggio che vogliamo trasmettere in maniera più chiara e completa
– se le parole sono intervallate da pause avremo più tempo a disposizione per trovare la giusta parola successiva o collegamento tra un discorso e l’altro
– infondiamo tranquillità nell’ascoltatore poichè un ritmo vocale lento è sinonimo di una mente rilassata e controllata e lo coinvolgerà automaticamente
– infondiamo, di risposta, più tranquillità a noi stessi, in quanto l’ambiente inizierà ad essere condizionato dalla nostra presenza calma, l’attenzione focalizzata sui nostri discorsi e risulterà del tutto automatico prendere il controllo della situazione
Nella seduzione, un RITMO DELLA VOCE LENTO intervallato dalle giuste pause tra le parole diventa fondamentale per coinvolgere chi abbiamo di fronte con la nostra tranquillità portandolo a suo agio, agevolando il nostro controllo sull’interazione.
Un’altra componente è il VOLUME DELLA VOCE:
Molto spesso, specie in spazi pubblici all’aperto, possiamo esssere distratti da una forte risata che emerge dal brusio della folla…
O, in un’aula studio, dalla voce echeggiante della segretaria di turno… o, in casa, dall’urlare alla cornetta del telefono da parte di un parente anziano… o il sussurrare di una cameriera alle prime armi, imbarazzata, che prende le ordinazioni, in un locale (…).
Il fatto che la nostra attenzione cada su questi personaggi, nelle suddette situazioni è dovuto al loro VOLUME DI VOCE.
Possiamo regolare questa componente in base alla situazione specifica in cui ci troviamo. Da tenere a mente che, come base generale va sempre bene un VOLUME MEDIO, da regolare più alto o più basso a seconda del contesto o dell’enfasi da creare.
Ad esempio, se volessimo focalizzare l’attenzione su di un concetto in maniera autoritaria, dovremmo portare il volume della nostra voce da MEDIO ad ALTO per quella sequenza di parole. Al contrario, se dovessimo agire con discrezione e passare inosservati sotto il naso di chi abbiamo intorno, il volume della voce dovrà essere portato da MEDIO a BASSO.
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Un VOLUME DI VOCE BASSO, in alcune circostanze nel campo della seduzione puo’ essere d’aiuto per creare complicità con la persona che abbiamo di fronte.
Ultima (ma non per importanza) tra le componenti della COMUNICAZIONE PARAVERBALE abbiamo il TIMBRO DELLA VOCE:
Per iniziare a parlare di questo importantissimo elemento trovo necessario fare una piccola prefazione: dal primo momento in cui mettiamo piede sulla Terra siamo
condizionati dai suoni delle voci delle persone che abbiamo intorno. Il nostro cervello, come una spugna, tende ad immagazzinarli e nel tempo iniziamo a riprodurli svolgendo un’azione di emulazione vera e propria. Non ci dobbiamo stupire se la nostra “voce” risulta simile a quella di nostro padre, o di nostro nonno, o della persona che ci ha cresciuti. Ovviamente, per il sano principio del “chi va con lo zoppo impara a zoppicare”, anche il nostro timbro di voce sarà condizionato dai timbri delle persone che hanno caratterizzato la nostra crescita.
Ma la domanda che sorge spontanea, a questo punto, è una sola: “quindi, se è vero che maturiamo nel tempo con un’impostazione del timbro vocale basata sull’ambiente che abbiamo intorno… è anche possibile ricrearne una basata sul timbro che vogliamo, uscendo dallo schema con cui siamo cresciuti?”
La risposta è SI.
Proprio in virtù del fatto che da piccoli ci siamo “scelti” e “costruiti” il nostro timbro grazie alla capacità del nostro cervello di rielaborare informazioni, possiamo “scegliere” di dare una nuova impostazione al nostro timbro vocale.
Non sarà una “passeggiata” ma, come per tutte le cose, la costanza permetterà di ottenere un risultato concreto.
Nella seduzione, quasi inutile dirlo, un TIMBRO DELLA VOCE profondo e avvolgente è ciò che fa al caso nostro.
Innanzitutto, un timbro squillante è tipico delle persone insicure o frettolose o eccessivamente vivaci: non trasmette un senso di sicurezza e tanto meno virilità.
Basti pensare che il timbro squillante è una caratteristica strettamente femminile.
Con questo non voglio demonizzare chi possiede una simile impostazione di timbro, ma solo sottolineare che, nel nostro campo, non è l’ideale.
Un timbro profondo trasmette virilità, autorità, ma anche senso di avvolgimento e coinvolgimento in chi ascolta ed è dimostrato che un’impostazione BASSA/PROFONDA del timbro vocale suscita maggiore attenzione da parte di chi abbiamo di fronte.
Ma come procedere per modificare il nostro timbro nel tempo?
La risposta è molto semplice: utilizzare le casse di risonanza del nostro corpo: diaframma (voce di diaframma) o petto (voce di petto).
Personalmente ho ottenuto grandi e notevoli risultati con la seconda: la voce di petto.
In una qualunque situazione della giornata allenatevi a modificare il vostro timbro sentendo echeggiare le parole all’interno della cassa toracica, cercando di NON forzare la gola. Imponetevi questo esercizio già dal primo “ciao” a colazione, con la vostra famiglia, la mattina e proseguite fino alla “buonanotte”.
Con il tempo noterete la differenza.
Per allenare la COMUNICAZIONE PARAVERBALE sotto tutti e quattro gli aspetti, consiglio vivamente di guardare film in lingua originale, con attori che hanno fatto la storia per il loro modo porsi con la voce. Va benissimo un qualsiasi film di Sean Connery, nella parte di James Bond o un Benedict Cumberbatch (come citato sopra)…
ma è fondamentale registrarsi volta per volta: inizialmente sentirete una voce che ci sembrerà non appartenervi, ma è solo questione di abitudine.
Con la giusta frequenza nel provare inizierete a “conviverci” e, a quel punto, sarà ancora più semplice apportarvici le modifiche.
Non limitarsi mai ad emulare soltanto: una volta trovata la giusta impostazione vocale allenarsi nella MUSICALITÀ dei discorsi trattati e a creare la giusta armonia tra le parole, come “un padre che legge le fiabe al figlio”.
Questo era tutto quello che mi sentivo di dire, riguardo la COMUNICAZIONE PARAVERBALE.
Un abbraccio,
Lo Staff di IN Attraction